Serve un contratto tra chi aiuta e chi deve essere aiutato
di
Caterina Corbascio
*
Credo
proprio
che
la
proposta
di
Maria
De
Benedetti
per
un
“progetto
uomo”
sia
rivolta
ad
un
pubblico
ampio
e
non
soio
agli
insegnanti.
Anche
a
coloro,
intendo,
che
lavorano
nel
campo
della
salute
mentale
e
che
hanno
–
non
potrebbe
essere
diversamente
-
un
“progetto
uomo”,
nei
confronti
di
coloro
dei
quali
si
occupano.
Maria,
nel
libro,
sviluppa
infatti
molto
bene
un
concetto
fondamentale
nell’ambito
psichiatrico:
si
chiede,
cioè,
cosa
sia
in
effetti
l’
Io
.
L
’Io
è
ciò
che
permette
di
progettare
il
futuro,
quindi
i
giovani;
ma
come,
dove?
Occorre
partire
dal
concetto
di
“cittadinità”:
un
neologismo
che
racchiude
in
sé
un
corpus
di
saperi,
doveri,
responsabilità.
Un
concetto
che
mi
ha
portata
a
ricordare
il
periodo
in
cui
vennero
chiusi
gli
ospedali
psichiatrici.
Uno
dei
problemi
principali
che
si
dovette
affrontare,
infatti,
era
quello
di
consentire
ai
pazienti
-
persone
che
avevano
vissuto
anche
per
moltissimi
anni
nei
manicomi
- di acquisire le competenze necessarie per accedere al diritto di essere “cittadini”.
*Psichiatra, responsabile della S.O.C. psichiatria Valle Belbo.
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