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di Melita Rabbione 07/06/2017

Si sono da poco celebrate le primarie di un importante partito politico italiano, e anche Asti si prepara alle elezioni amministrative per la scelta del sindaco che guiderà la città nei prossimi anni. A livello nazionale soffiano sempre più spesso venti di elezioni anticipate, ma che comunque ci saranno a fine legislatura ormai prossima. Intanto la tanto sospirata “uscita dal tunnel“, cioè dal periodo decennale di recessione, ancora non si vede nonostante i continui - per quanto stanchi - buoni auspici dei nostri governanti. Chi non è più giovanissimo, tuttavia, ricorda uomini politici di altra statura, che si facevano ascoltare perché ispiravano i pensieri del domani, e non solo quello prossimo. Personaggi con carisma, serietà e buon senso, assai diversi da quanti oggi, sulle piazze televisive dei talk show, altro non fanno che urlare e darsi sulla voce nei dibattiti. Molti anni fa, quando era direttore del quotidiano Il Giornale , Indro Montanelli citò una frase attribuita allo scrittore inglese Rudyard Kipling, che si riferiva ai tratti caratteristici di alcuni popoli europei, così variata: «Un inglese: uno sciocco. Due inglesi: una colonia. Tre inglesi: un grande popolo. Un tedesco: un pedante. Due tedeschi: una birreria. Tre tedeschi: una guerra. Un italiano: un brav’uomo. Due italiani: otto figli. Tre italiani: sedici partiti».