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Rivista online del Cepros Asti - OdV

Redazione: Palazzo Ottolenghi, C.Vittorio Alfieri, 350, 14100 , Asti.

Reg. Tribunale di Asti n. 1373/14 del 20 Ottobre 2014 Direttore Responsabile: Alessia Conti
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VOGLIA DI SCUOLA Parlare di scuola in questo momento è indispensabile ed emozionante. Indispensabile perché la scuola rappresenta un fondamentale baluardo di quella normalità perduta che da mesi tutti noi cerchiamo di ritrovare; emozionante perché nella scuola risiede il valore simbolico della speranza di futuro e di umanità in crescita che questa lunga pandemia sembra aver compromesso in modo profondo. C’è bisogno della scuola: questo bisogno è rappresentato da più parti con intensità. Le voci istituzionali come l’OMS, gli osservatori sul disagio giovanile, le associazioni che si occupano di infanzia e di diritti, gridano forte da mesi l’allarme per questa scuola negata che ha privato i giovani di un contesto di vita e di condivisione formativa di inestimabile valore. Chiedono scuola a gran voce le famiglie che, unitamente al legittimo bisogno di trovare accudimento ed assistenza per i propri figli, si preoccupano della loro formazione e della loro socialità, elementi di crescita importanti che in questi mesi di didattica a distanza hanno subito una battuta di arresto importante. Scuola quindi, non come luogo parcheggio per riempire le giornate di giovani privi di slanci e di stimoli, bensì scuola come spazio di crescita, di incontro e di scambio umano. Della scuola si sente un forte bisogno, ma non è solo il bisogno ad animare e sollecitare questa ripresa della scuola tanto desiderata e ricercata. Nell’animo di chi come me si occupa da tanti anni di istruzione e soprattutto di educazione abita una sensazione intensa e confortante: nell’aria c’è voglia di scuola! Si percepisce la voglia di ritrovare quei legami caldi di fiducia, di appartenenza e di partecipazione che solo la normalità del vissuto scolastico in presenza può dare. Ne hanno bisogno i nostri giovani ma anche noi adulti. Abbiamo voglia di sentire forte sulla pelle i legami di corresponsabilità, di educazione che si fa co-educazione nelle piccole grandi pratiche quotidiane in aula, in cortile, nei corridoi, fuori le nostre scuole. La scuola è rete che lega, non per bloccare ma per dare un orizzonte di senso, proteggere ed accompagnare a crescere; piccole menti che si fanno grandi umanità, proprio nella relazione umana, nel contatto visivo, nella negoziazione continua ed autentica della presenza condivisa. Per questo si deve ripartire, perché abbiamo voglia di tornare a crescere e, visto che “ci vuole un intero villaggio per crescere un bambino”, per crescere ai nostri giovani non può bastare una serie di video lezioni o una sequela di slides seppur graficamente elaborata. Il progresso sociale e culturale tanto sognato e ricercato da Don Milani nella sua Barbiana, abita oggi come allora nel Noi, in una partecipazione operosa, responsabile ed intelligente, che superi il livello della polemica e della critica da bar, per trasformarsi in servizio autentico alla ripresa della scuola di tutti per tutti. La voglia di scuola deve diventare voglia di partecipare, di dare senso al patto educativo di corresponsabilità tra scuola, famiglia e territorio, in una sinergia costruttiva, rispettosa dei ruoli e densa di fiducia reciproca, in cui ognuno possa mettere al servizio della scuola, bene comune, le proprie competenze, il proprio generoso impegno. “A che serve avere le mani pulite se le si tiene in tasca? Ecco, occupatele!” Che scuola sia quindi, presto, in sicurezza ma con tutta la forza ed il coraggio di un atto di politica, quella alta ed autentica che prende forma nel senso di un cambiamento che si persegue con l’impegno e la corresponsabilità di tutta la società. “Il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne insieme è politica, sortirne da soli è avarizia.” Isabella Sorgon Insegnante di scuola primaria di primo grado presso la scuola Anna Frank di Asti